Come si diventa graphic designer
Intervista a Giulia Monaldi
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1/ Ricerca
La ricerca è alla base del mio lavoro. Cerco di rimanere sempre al passo con le novità. L’aspetto affascinante è che il graphic designer diventa esperto di qualsiasi altro settore, perché quello che vuole comunicare deriva da uno studio approfondito dell’ambito, e da elementi sociali, culturali e cognitivi che possano influenzare la percezione visiva delle persone.
2/ Concept
Dopo aver definito le esigenze del cliente, elaboro un concept, individuando la soluzione creativa più efficace per rappresentare graficamente il messaggio, e soprattutto quello che richiede il cliente stesso.
3/ Progetto grafico
Questa è la fase finale dell’elaborazione del concept scelto, dove utilizzo tutti gli strumenti grafici per creare la soluzione visiva che funziona meglio.
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Suite Adobe con programmi grafici come Illustrator, Photoshop, Indesign, Lightroom, blocchetto degli appunti per creare bozze di progetto, tavoletta grafica per definire il disegno e un antistress, che sia la musica, un video, un libro, una passeggiata che possa influenzare il pensiero creativo quando gli occhi iniziano a pesare davanti al pc.
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Per quanto mi riguarda, oltre alla laurea e workshop creativi, il graphic designer lo si diventa con passione, tempo e pazienza. È un lavoro che richiede un forte interesse e una frequente ricerca visiva per implementare al meglio la creatività.
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Le belle cose capitano a chi crede, cose ancor più belle capitano a chi è paziente. Ma le migliori vanno a chi non s’arrende.