Come si diventa una vegan chef
Intervista a Barbara Bianchi
QUALI SONO LE 3 ATTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI CHE FAI NEL TUO LAVORO?
Ci sono molte attività che reputo importanti per chi svolge un lavoro come il mio. La curiosità mi spinge sempre oltre le mie conoscenze ed esplorare le innumerevoli possibilità che la cucina vegetale offre, è una di queste. Anche viaggiare, alla ricerca di nuovi sapori, conoscere e confrontarmi con colleghi che hanno intrapreso la mia stessa strada è molto utile. Concentrarmi ed affinare quegli ambiti che sento più vicini. Non serve saper fare tutto. Serve saperlo fare bene.
CHE STRUMENTI UTILIZZI?
Nel mio caso specifico, continuare a studiare l’Ayurveda è diventata una costante. Ogni volta scopro nuove assonanze e gli stimoli sono infiniti. Attingo al mio passato, ai sapori che ho amato per creare nuove ricette esclusivamente con ingredienti vegetali. Viaggio, ascolto i desideri e le necessità dei miei clienti, che spesso sono molto stimolanti. Si è portati a pensare che sia una cucina di privazioni mentre in realtà, nel “togliere” si aprono scenari inaspettati dove sei l’unico protagonista ed è bellissimo.
COME SI DIVENTA UN “VEGAN CHEF E SCRITTRICE" COME TE?
Ho iniziato a cucinare nel mio hotel e inizialmente mi occupavo di pasticceria e piatti vegetariani. Poi la richiesta della clientela è diventata sempre più specifica in ambito di veganesimo. Io ero molto scettica in principio ma ascoltando le motivazioni etiche e salutistiche delle persone, mi sono convinta che fosse la scelta giusta anche per la mia vita, prima che per la mia professione. Da lì è partito tutto. Ho frequentato Organic Academy con lo Chef Simone Salvini ed altri corsi di approfondimento in Francia e Canada. Il libro Ayurvegan edito da Macro è stata una scommessa. Ho accettato un incarico enorme che ho considerato a lungo sovrastimato rispetto alle mie possibilità. Ci ho lavorato per 2 anni, studiando a lungo e questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo a livello professionale.
IL TUO MOTTO?
Il mio motto..
Mai rinunciare al gusto. Mangiare bene è indispensabile per la salute mentale, oltre che fisica.
Ci sono molte attività che reputo importanti per chi svolge un lavoro come il mio. La curiosità mi spinge sempre oltre le mie conoscenze ed esplorare le innumerevoli possibilità che la cucina vegetale offre, è una di queste. Anche viaggiare, alla ricerca di nuovi sapori, conoscere e confrontarmi con colleghi che hanno intrapreso la mia stessa strada è molto utile. Concentrarmi ed affinare quegli ambiti che sento più vicini. Non serve saper fare tutto. Serve saperlo fare bene.
CHE STRUMENTI UTILIZZI?
Nel mio caso specifico, continuare a studiare l’Ayurveda è diventata una costante. Ogni volta scopro nuove assonanze e gli stimoli sono infiniti. Attingo al mio passato, ai sapori che ho amato per creare nuove ricette esclusivamente con ingredienti vegetali. Viaggio, ascolto i desideri e le necessità dei miei clienti, che spesso sono molto stimolanti. Si è portati a pensare che sia una cucina di privazioni mentre in realtà, nel “togliere” si aprono scenari inaspettati dove sei l’unico protagonista ed è bellissimo.
COME SI DIVENTA UN “VEGAN CHEF E SCRITTRICE" COME TE?
Ho iniziato a cucinare nel mio hotel e inizialmente mi occupavo di pasticceria e piatti vegetariani. Poi la richiesta della clientela è diventata sempre più specifica in ambito di veganesimo. Io ero molto scettica in principio ma ascoltando le motivazioni etiche e salutistiche delle persone, mi sono convinta che fosse la scelta giusta anche per la mia vita, prima che per la mia professione. Da lì è partito tutto. Ho frequentato Organic Academy con lo Chef Simone Salvini ed altri corsi di approfondimento in Francia e Canada. Il libro Ayurvegan edito da Macro è stata una scommessa. Ho accettato un incarico enorme che ho considerato a lungo sovrastimato rispetto alle mie possibilità. Ci ho lavorato per 2 anni, studiando a lungo e questa esperienza mi ha fatto crescere tantissimo a livello professionale.
IL TUO MOTTO?
Il mio motto..
Mai rinunciare al gusto. Mangiare bene è indispensabile per la salute mentale, oltre che fisica.