Come si diventa un educatore cinofilo
Intervista a Serena Giorgetti
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Il mio lavoro si basa principalmente sul fare in modo che cane e proprietario costruiscano un modello di comunicazione comune e chiara per entrambi, cercando di andare così a gettare le basi per una buona relazione.
Se dovessi dividerlo in 3 attività sarebbero sicuramente queste: studio ed intervento per pianificare la routine quotidiana del binomio proprietario cane, lavoro in campo per dare gli strumenti adeguati sia al conduttore che al cane per una corretta interazione e comunicazione, verifica che da entrambe le parti ci sia stato un corretto e proficuo apprendimento.
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Guinzagli, collari e pettorine sono certamente gli strumenti con cui ho maggiormente a che fare. Poi tutto ciò che mi può servire per premiare ed interagire con il cane: quindi palline e giochi di ogni dimensione, forma, consistenza… Anche i premietti in cibo per me sono un importante strumento, che come i giochi si possono trasformare in una sorta di “intermediario” tra il proprietario ed il cane.
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Per diventare educatrice cinofila ho seguito un corso erogato da una scuola di formazione cinofila (ente privato) affiliata A.P.N.E.C., ma quello per me è stato solo un punto di partenza, successivamente sono stati numerosi gli stage ed i corsi che ho seguito in vari ambiti (rieducazione comportamentale, addestramento, discipline sportive come l’obedience, il Nosework Scent Detection®, il lavoro retriever…) e tutti mi sono serviti per fare esperienza e per formare la professionista che sono oggi, dopo circa 11 anni di attività.
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Il mio motto di vita è “Nulla tenaci in via est via”: nessuna strada è preclusa alle persone tenaci.
Quello che invece ripeto come un mantra ai miei allievi è: “Più andrai a premiare i comportamenti corretti, meno dovrai correggere”, che è la base del mio lavoro in rinforzo positivo.