Come si diventa un tecnologo alimentare
Intervista a Serena Pironi
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Assistere le attività nel gestire in modo organizzato ed accorto la produzione degli alimenti, affinché ciò che esca dall’azienda sia per i consumatori buono, sicuro e lo sia sempre.
Formare le risorse al fine di renderle consapevoli della loro importanza ed al contempo del loro impatto nei confronti della sicurezza alimentare.
Eseguire controlli ed ispezioni, per verificare che vengano rispettate leggi e norme volontarie.
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Il pc con i principali programmi informatici (office...), con programmi gestionali e con quelli specifici per i controlli qualità, internet, piattaforme per videocall, cellulare, riviste tecniche di settore, libri scientifici, strumenti di misura (come pirometri, pHmetri, bilance digitali) e … conoscenza tecnico-scientifica da applicare quotidianamente, allenata in continuo con i corsi di aggiornamento professionale.
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Per divenire un Tecnologo Alimentare occorre intraprendere un preciso percorso:
laurea magistrale LM70 in scienze e tecnologie alimentari / scienze degli alimenti, esame di stato ed iscrizione all’albo professionale.
È una professione abbastanza giovane, dinamica, con un codice deontologico ed un proprio giuramento (https://www.tecnologialimentari.it/it/consiglio-nazionale/codice-deontologico).
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“Ogni lasciata è persa” ergo è bene provare ed a volte rischiare per raggiungere i propri sogni.