Come si diventa un home stager
Intervista a Mirna Casadei
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Il mio lavoro di Home Stager consiste nel preparare un immobile per presentarlo sul mercato in modo efficace, che sia destinato alla vendita o all’affitto, in modo da dimezzare i tempi di vendita (o di affitto). L’obiettivo è difenderne il prezzo aumentandone il valore percepito.
La prima attività della quale mi occupo è diffondere il più possibile questa nuova professione ancora poco conosciuta in Italia, trasmettere ai miei potenziali clienti l’importanza della presentazione degli immobili e renderli consapevoli che l’acquisto della casa è un acquisto al 100% emozionale.
La seconda è guardare la casa con occhi “super partes”. Il mio compito è preparare la casa per un potenziale acquirente del quale non conosco l’identità. Devo creare un’atmosfera accogliente e “far sentire a casa” il potenziale cliente.
La terza è orchestrare un’organizzazione perfetta fra logistica, magazzino, trasporti, tempi, progettazione.
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Gli strumenti “astratti” principali sono la creatività, la capacità di astrazione e la capacità di organizzazione. Gli strumenti “pratici” invece sono: complementi d’arredo, tessuti, arredi, elementi decorativi, elementi scenografici e… una fornita cassetta degli attrezzi!
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Ci si prepara moltissimo! Innanzitutto è necessario frequentare un corso professionale di Home Staging con un/una docente esperto. In questo lavoro ci sono ancora troppe persone che si avvicinano a questa professione convinte che sia sufficiente avere buon gusto nell’arredamento. Perché sia una vera professione e sia di conseguenza anche redditizia, è necessario avere diverse competenze: allestimento, interior design, scenografia, utilizzo del colore, conoscenza degli spazi, psicologia dei processi d’acquisto, logistica, organizzazione, fotografia e composizione… e potrei citarne altre mille. La professionalità e la competenza devono essere al massimo livello per far percepire il valore a un servizio innovativo per il mercato.
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Spesso mi chiedono se per diventare Home Stager sia necessario avere una formazione pregressa nel settore, ad esempio essere laureati in Architettura. Io rispondo che spesso una formazione nel settore è controproducente! Un architetto/arredatore/interior designer è formato per realizzare un progetto su misura per un committente, legato ai suoi gusti estetici ed esigenze, mentre l’Home Stager lavora per un pubblico del quale non conosce l’identità. È un approccio completamente diverso, per questo spesso è meglio una mente libera da condizionamenti.
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Il migliore Home Staging è quello che non si vede: imparare a valorizzare gli immobili senza che si percepisca troppo che sono stati preparati. Con naturalezza e semplicità. Creare allestimenti semplici e puliti ma emozionali, quindi efficaci, è la vera sfida.