Come si diventa un fabbro di carpenteria leggera e serramnetista
Intervista a Marco Navacchi
QUALI SONO LE 3 ATTIVITÀ PIÙ IMPORTANTI CHE FAI NEL TUO LAVORO?
Digitalizzazione di tutto il processo produttivo.
Ossia trasformo la carta che mi arriva dal tecnico che fa il rilievo in cantiere, in file che mandano le macchine a controllo numerico, produco le distinte di ordine per i vari componenti del manufatto da realizzare e archivio il tutto in cartelle digitali.
Organizzo (cerco) la logistica della merce che si muove all’interno dell’officina.
Controllo il materiale in entrata, la movimentazione interna del prodotto durante la realizzazione, lo stoccaggio del materiale pronto da montare in bancali.
Gestione totale del reparto produttivo “ferro”.
Dal contatto col cliente, preventivo, conferma, sviluppo ordini… togliendo la produzione pura e l’amministrazione, il resto è in capo a me.
CHE STRUMENTI UTILIZZI?
Gli strumenti più importanti per tutte e tre le attività sono dentro al cranio: la visione d’insieme, la convinzione di dover continuare a imparare, a mettersi in gioco, la consapevolezza che la zona di comfort fa parte del passato e se vuoi distinguerti devi continuare a cambiare.
Credo fortemente che, per ambienti di lavorativi di produzione, i giovani debbano oggi essere indirizzati su esercizi di logica e visione laterale… questi sono argomenti che acutizzano l’attenzione sui dettagli che possono fare la differenza tra chi fa il suo senza pensare a nient’altro e chi lo fa pensando a quello che dovrà fare dopo.
Poi la voglia di lavorare e il bisogno di farlo sono macroargomenti che conosciamo tutti!
COME SI DIVENTA UNA “BRAND DESIGNER AND DIGITAL MEDIA SPECIALIST" COME TE?
Per il reparto produttivo serve una preparazione tecnica minima, le esperienze si fanno sul campo.
La cosa più importante è la voglia di imparare, l’attenzione nell’operato e la visione aperta del lavoro che si va ad imparare: tutto si può fare in maniera migliore o più veloce.
IL TUO MOTTO?
Un si fines mai d’imparè!
Digitalizzazione di tutto il processo produttivo.
Ossia trasformo la carta che mi arriva dal tecnico che fa il rilievo in cantiere, in file che mandano le macchine a controllo numerico, produco le distinte di ordine per i vari componenti del manufatto da realizzare e archivio il tutto in cartelle digitali.
Organizzo (cerco) la logistica della merce che si muove all’interno dell’officina.
Controllo il materiale in entrata, la movimentazione interna del prodotto durante la realizzazione, lo stoccaggio del materiale pronto da montare in bancali.
Gestione totale del reparto produttivo “ferro”.
Dal contatto col cliente, preventivo, conferma, sviluppo ordini… togliendo la produzione pura e l’amministrazione, il resto è in capo a me.
CHE STRUMENTI UTILIZZI?
Gli strumenti più importanti per tutte e tre le attività sono dentro al cranio: la visione d’insieme, la convinzione di dover continuare a imparare, a mettersi in gioco, la consapevolezza che la zona di comfort fa parte del passato e se vuoi distinguerti devi continuare a cambiare.
Credo fortemente che, per ambienti di lavorativi di produzione, i giovani debbano oggi essere indirizzati su esercizi di logica e visione laterale… questi sono argomenti che acutizzano l’attenzione sui dettagli che possono fare la differenza tra chi fa il suo senza pensare a nient’altro e chi lo fa pensando a quello che dovrà fare dopo.
Poi la voglia di lavorare e il bisogno di farlo sono macroargomenti che conosciamo tutti!
COME SI DIVENTA UNA “BRAND DESIGNER AND DIGITAL MEDIA SPECIALIST" COME TE?
Per il reparto produttivo serve una preparazione tecnica minima, le esperienze si fanno sul campo.
La cosa più importante è la voglia di imparare, l’attenzione nell’operato e la visione aperta del lavoro che si va ad imparare: tutto si può fare in maniera migliore o più veloce.
IL TUO MOTTO?
Un si fines mai d’imparè!