Come si diventa un veterinario
Intervista ad Arrigo Bertozzi
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Principalmente mi occupo della salute degli animali sia per prevenire malattie sia per curarle.
Faccio visite (nel mio ambulatorio oppure a domicilio) per verificare lo stato di salute degli animali, mi faccio raccontare dai loro padroni i sintomi, se necessario prescrivo esami ed analisi di approfondimento e, infine, faccio la mia diagnosi stabilendo eventuali cure e terapie.
Do consigli e suggerimenti ai proprietari degli animali, ad esempio per quanto riguarda l’alimentazione, la pulizia di routine, e in generale il loro benessere per evitare che si ammalino.
La terza attività è quella di eseguire le vaccinazioni periodiche, tenere aggiornati i libretti sanitari, rilasciare certificati, inserisce microchip per l’identificazione, gestire ciò che riguarda la riproduzione (sterilizzazione, assistenza durante gravidanze e parti).
Aggiungo che, durante tutte queste attività è fondamentale saper creare un clima confortevole e tranquillizzare e calmare sia gli animali sia i loro padroni.
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Utilizzo siringhe, forbici, pinze, fasce, cerotti, stetoscopi, termometri. E poi tanti tipi di medicinali (antiparassitari, integratori alimentari, antinfiammatori, antibiotici e persino antidepressivi).
Infine, un computer per tenere sempre aggiornate le cartelle dei clienti e per tenere aggiornato anche me su tecniche e terapie sempre più efficaci.
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Prima di tutto occorre una laurea magistrale a ciclo unico in Medicina veterinaria della durata di 5 anni, bisogna superare l’Esame di Stato abilitante e poi continuare a studiare ogni anno con corsi di aggiornamento, convegni e giornate di studio, perché come dicevo prima ci sono tecniche, medicinali e strumentazioni sempre nuove.
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Il motto potrebbe essere: sangue, sudore e m...a! Oppure: lasciate perdere!