Le competenze di un buon cercatore di lavoro
La ricerca del lavoro: una questione personale e sociale, di ognuno e di tutti.
Quando si parla di ricerca del lavoro spesso di adotta una prospettiva esclusivamente economica, come se il lavoro potesse considerarsi una merce, un prodotto fra i tanti. È una prospettiva che coglie sicuramente una parte della realtà. Ma il lavoro è davvero molto altro e di più. Ecco perché vorremmo aggiungere a quella economica una prospettiva che pone al centro l’idea del lavoro come valore.
In questo senso la “ricchezza” del lavoro non è solo la sua capacità di produrre reddito e valore economico, ma anche quella di produrre un valore sociale (sviluppo, coesione, cittadinanza, opportunità di uguaglianza, equità, merito) e un valore personale (crescita, apprendimento, ruolo, identità, cultura, intrapresa).
Se adottiamo questa prospettiva valoriale, la ricerca del lavoro non si riduce più ad una “partita a due”, tra lavoratore e datore / impresa. In gioco, infatti, non c’è solo il personale posto di lavoro, ma anche lo sviluppo sociale ed economico dei territori, la valorizzazione delle persone, la distribuzione delle opportunità, il livello di coesione o di conflitto sociale, la qualità del lavoro, le prospettive di stabilità / precarietà, i progetti delle persone e dei gruppi.
È quindi una partita che si gioca collettivamente, non solo i lavoratori e le imprese, ma anche, ad esempio, enti locali, servizi per il lavoro pubblici e privati, agenzie formative (scuola, università, formazione professionale), associazioni delle imprese, associazioni dei lavoratori, Camera di Commercio Industria e Artigianato, ecc.
La ricerca del lavoro come percorso di conoscenza
In questi termini ci piace pensare alla ricerca del lavoro come ad un percorso di conoscenza – ulteriore e integrata alla formazione già svolta –, nel senso di un apprendimento e di un utilizzo di saperi “teorici” e pratici:
• consapevolezze (sintesi tra ciò che so di me e ciò che so della realtà)
• informazioni (fonti informative e dati di realtà)
• rappresentazioni (costruzioni significative della realtà)
• competenze (sapere in azione, sapere efficace)
• comportamenti (stili di comunicazione)
• regole (mediazione tra aspettative, interessi, principi, diritti / doveri e trasgressione)
Il buon cercatore di lavoro è dunque colui che sa gestire in maniera competente tali saperi.
Quando si parla di ricerca del lavoro spesso di adotta una prospettiva esclusivamente economica, come se il lavoro potesse considerarsi una merce, un prodotto fra i tanti. È una prospettiva che coglie sicuramente una parte della realtà. Ma il lavoro è davvero molto altro e di più. Ecco perché vorremmo aggiungere a quella economica una prospettiva che pone al centro l’idea del lavoro come valore.
In questo senso la “ricchezza” del lavoro non è solo la sua capacità di produrre reddito e valore economico, ma anche quella di produrre un valore sociale (sviluppo, coesione, cittadinanza, opportunità di uguaglianza, equità, merito) e un valore personale (crescita, apprendimento, ruolo, identità, cultura, intrapresa).
Se adottiamo questa prospettiva valoriale, la ricerca del lavoro non si riduce più ad una “partita a due”, tra lavoratore e datore / impresa. In gioco, infatti, non c’è solo il personale posto di lavoro, ma anche lo sviluppo sociale ed economico dei territori, la valorizzazione delle persone, la distribuzione delle opportunità, il livello di coesione o di conflitto sociale, la qualità del lavoro, le prospettive di stabilità / precarietà, i progetti delle persone e dei gruppi.
È quindi una partita che si gioca collettivamente, non solo i lavoratori e le imprese, ma anche, ad esempio, enti locali, servizi per il lavoro pubblici e privati, agenzie formative (scuola, università, formazione professionale), associazioni delle imprese, associazioni dei lavoratori, Camera di Commercio Industria e Artigianato, ecc.
La ricerca del lavoro come percorso di conoscenza
In questi termini ci piace pensare alla ricerca del lavoro come ad un percorso di conoscenza – ulteriore e integrata alla formazione già svolta –, nel senso di un apprendimento e di un utilizzo di saperi “teorici” e pratici:
• consapevolezze (sintesi tra ciò che so di me e ciò che so della realtà)
• informazioni (fonti informative e dati di realtà)
• rappresentazioni (costruzioni significative della realtà)
• competenze (sapere in azione, sapere efficace)
• comportamenti (stili di comunicazione)
• regole (mediazione tra aspettative, interessi, principi, diritti / doveri e trasgressione)
Il buon cercatore di lavoro è dunque colui che sa gestire in maniera competente tali saperi.