Come essere di reale aiuto verso nostro figlio?

Ricordiamoci che:

    1. Non esiste la “scelta giusta” in astratto, ma una scelta fatta in modo corretto.

    2. Scegliere, prendere una decisione, significa tenere conto e creare un equilibrio tra tre dimensioni:
  • a) l’immagine che l’adolescente si è fatto delle proprie caratteristiche personali (sono determinato, sono timido ecc), delle proprie competenze (sono bravo in matematica, riesco bene nelle lingue straniere ecc), delle proprie abilità (so aggiustare, riparare, creare ecc) e dei propri interessi (mi piace lavorare al pc, mi piace disegnare ecc);
     
  • b) il significato ed il valore che il ragazzo attribuisce allo studio e al lavoro (ad esempio se pensa che lo studio sia un valore sarà più disposto ad impegnarsi);
     
  • c) i vincoli, i condizionamenti presenti nel suo ambiente di vita, cioè le effettive opportunità esistenti (tipologia di istituti presenti, possibilità della famiglia ecc). La scuola migliore è quella che permette a nostro figlio di stare bene: deve rispondere alle sue caratteristiche globali, non solo alle sue capacità.

    3. La scelta della scuola non può essere imposta (decido io), né manipolata (scegli quello che ho già deciso io per te), né abbandonata a sé stessa (per me va tutto bene, scegli tu). Il comportamento del genitore deve essere di sostegno al ragazzo.

Cosa fare concretamente per sostenere il suo processo di scelta?

    1. Aiutiamo nostro figlio a considerare tutte le variabili della scelta, ricordandogli che scegliere significa andare verso qualcosa che lo appaga, che lo soddisfa.

    2. Attraverso il dialogo, aiutiamolo a capire cosa gli piace fare, in cosa riesce meglio.

    3. Valorizziamo le capacità e le risorse che esprime anche in altri campi, come nel tempo libero ad esempio.

    4. Osserviamo con sguardo né troppo benevolo né troppo critico, ricordando a noi stessi che l’adolescenza è una fase di grandi cambiamenti.

    5. Andiamo a cercare le informazioni, non aspettiamole. Aiutiamolo a raccogliere informazioni sulla scuola che gli interessa, ad esempio la durata, le materie, le ore obbligatorie; la presenza di eventuali vincoli come la distanza da casa o addirittura l’assenza di quella scuola nel comune di residenza.

    6. Facilitiamo la comprensione di quello che vorrebbe scegliere magari facendolo parlare con chi ha già fatto quella stessa scelta, con chi ha intrapreso il lavoro che gli interessa.
     
    7. Aiutiamolo a ponderare le alternative.

    8. Non trasferiamo sui figli i nostri desideri.

    9. Sdrammatizziamo la scelta perché non è mai irreversibile.

   10. E quando la scelta è stata fatta, assumiamo un atteggiamento positivo, di incoraggiamento.

Non è facile ma è fondamentale.
 
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